
Organizzato dalla Casa di Cura Villa Silvia e dal Centro San Nicola, ha richiamato nella regione i massimi esperti internazionali, tra cui Abraham Zangen, che ha illustrato i benefici dell’ultima innovazione del settore, la Stimolazione Magnetica Transcranica Profonda Ripetitiva rTMS-d, introdotta nelle Marche dalla stessa Villa Silvia.
È l’ultima frontiera medico-scientifica, ora disponibile anche nelle Marche per aiutare chi soffre a sconfiggere drammi, purtroppo, oggi molto diffusi, quali l’abuso di stupefacenti o la schiavitù indotta da alcune dipendenze comportamentali nonché la depressione farmaco-resistente. Stiamo parlando della Stimolazione Magnetica Transcranica Profonda Ripetitiva (rTMS-d). Per illustrarla la Casa di Cura Villa Silvia di Senigallia e il Centro di Post Cura San Nicola di Piticchio di Arcevia, entrambe in provincia di Ancona, hanno promosso il primo Congresso internazionale nel territorio regionale dal titolo Nuove terapie per i disordini neuropsichiatrici e per l’addiction. Il ruolo della Stimolazione Magnetica Transcranica Ripetitiva Profonda (rTMS-d). Un evento, quello tenutosi oggi (mercoledì 30 novembre, ndr) al Finis Africae di Senigallia, per approfondire questa significativa innovazione nell’ambito delle dipendenze e della depressione farmaco-resistente. Ad avviare i lavori, moderati dal prof. Emilio Sacchetti, direttore della scuola di di specializzazione in psichiatria della Facoltà di Medicina di Brescia, numerose autorità, tra cui Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia, Fabrizio Volpini, presidente IV commissione salute della Regione Marche e l’ing. Maurizio Bevilacqua, direttore dell’Area Vasta 2.
“Si tratta di una metodica che si è già imposta con riscontri positivi all’estero cui ora anche l’Italia guarda con attenzione. – ha esordito Vincenzo Aliotta, direttore di Villa Silvia e fondatore del Centro San Nicola – L’evento che abbiamo organizzato si pone l’obiettivo di approfondirne modalità di applicazione e tipologia di trattamento. Per questo, abbiamo coinvolto uno dei massimi esperti in materia, il prof. Abraham Zangen del Dipartimento Life Science, della Ben Gurion University di Israele, padre appunto dell’innovativa tecnologia della Stimolazione Magnetica Transcranica Ripetitiva Profonda”. E proprio lui, Zangen, l’esperto che ha rivoluzionato la cura di numerose patologie psichiatriche, ha illustrato alla qualificata platea di medici e psicologi, provenienti dalla regione e dai territori limitrofi, la portata di questa strumentazione: “attraverso l’H-Coil, una specifica bobina in grado di trasmettere gli impulsi magnetici nella struttura cerebrale profonda, è possibile aumentare l’efficacia e la versatilità della terapia”. Secondo gli studi condotti, infatti, la rTMS-d ha la capacità di contribuire a disinnescare i processi neuronali che portano i soggetti dipendenti al craving, quell’inarrestabile desiderio di ricorrere alle sostanze di abuso.
Del resto, questa strumentazione, grazie a uno stimolatore a campo magnetico non invasivo, consente di agire direttamente sui meccanismi neuronali del soggetto in cura, permettendo di ottenere risultati non alla portata delle consuete terapie farmacologiche e psicologiche. “La rMTS-d potrebbe rappresentare – ha riferito il prof. Fabrizio Schifano, psichiatra e farmacologo, Consultant per l’équipe medica del Centro San Nicola e consulente per il governo inglese e per le Nazioni Unite in materia di abuso di sostanze – una svolta radicale nella lotta alle dipendenze in quanto consente di intervenire a livello fisiologico senza la necessità di somministrare al paziente ulteriori sostanze/farmaci con il rischio di innescare una nuova dipendenza”.
“La depressione di lungo corso o l’esposizione prolungata agli abusi di sostanze – ha inoltre aggiunto il prof. Marco Diana, docente del Laboratorio di Neuroscienze cognitive ‘G. Minardi’ del Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università di Sassari – possono causare importanti alterazioni funzionali del cervello, inibendo nei pazienti la naturale produzione di sostanze come, ad esempio, la dopamina (il “neurotrasmettitore della soddisfazione”) e ostacolando il corretto funzionamento neuronale”. Fattori fisiologici, questi, contro i quali i normali approcci terapeutici di natura psichiatrica e psicologica hanno un potenziale di efficacia ridotto. Ecco allora che tramite la stimolazione localizzata e ripetuta delle aree cerebrali interessate, realizzata proprio attraverso la tecnologia rTMS-d, è invece possibile andare a riattivare direttamente le zone del cervello precedentemente “danneggiate”. A confermarlo, anche l’intervento della dottoressa Diana Martinez, Professore Associato del Dipartimento di Psichiatria della Columbia University Medical Center, New York, sugli “studi pilota sui disturbi da abuso di cocaina e cannabis”.
La Casa di Cura Villa Silvia, da oltre 50 anni all’avanguardia nel campo della lotta alle dipendenze, è dunque la prima realtà in assoluto ad introdurre tale innovazione nel territorio marchigiano, facendosi promotrice, grazie a questo congresso, di un ampio e qualificato dibattito sul tema. Per diffondere e sensibilizzare l’ambito medico e non solo su questo nuovo e significativo orizzonte terapeutico.